Siamo così abituati a dare una forte immagine di noi e a far vedere agli altri che siamo ciò che loro si aspettano, che senza neanche accorgercene ci nascondiamo dietro false apparenze per sembrare diversi da ciò che realmente siamo.
Conoscere e coltivare un aspetto emotivo espressivamente sicuro ci rende liberi e consapevoli di noi stessi, della nostra unicità e della nostra forza.
I “gruppi di incontro” (Carl R. Rogers) sono l’opportunità per raggiungere questa libertà e per decidere se e quando gettare a terra la maschera e far vedere il proprio vero volto. Sono l’opportunità per cambiare e arrivare ad un nuovo te da amare.
“I gruppi di incontro,
con il loro carattere assolutamente spontaneo e non organizzato,
a volte con gentilezza,
a volte quasi selvaggiamente
esigono che l’individuo sia se stesso,
che non nasconda i sentimenti che prova comunemente,
che rimuova la maschera dei normali rapporti sociali”
(Carl R. Rogers).
Il “gruppo” che permette sviluppo e crescita personale e che insegna la costruzione di relazioni sincere e reali, non è una semplice somma di partecipanti riuniti insieme in una stanza per qualche ora, bensì una unità, un organismo con una propria autonomia, vita ed evoluzione, al di là di quelle degli individui che lo compongono.
Le fondamenta su cui si ergono i gruppi è la condivisione di esperienze, di emozioni, di punti di vista ed opinioni che agevolano lo sviluppo di una mutua identificazione, per la quale i partecipanti, entrati come singoli individui, vanno mano a mano sempre più riconoscendosi in un NOI.
L’interdipendenza che viene a crearsi fra i membri genera un flusso di energia che permette interazioni dirette, connessioni emotive e scambi di dinamica natura, a volte di collaborazione altre di conflitto.
Il clima, l’accoglienza, il rispetto, il non giudizio e l’ascolto che si respirano ci rendono liberi di parlare e di dire ad alta voce chi siamo veramente, imparando così ad apprezzarci nonostante il pensiero degli altri.
Esibendo pregi e difetti che immediatamente vengono riflessi da ogni singolo partecipante, ci riportano agli occhi un’immagine di noi stessi che da soli non saremmo mai stati in grado di vedere.
“In un gruppo di incontro l’individuo giunge a conoscere se stesso e ogni altro
più a fondo di quanto non riesca a fare negli usuali rapporti sociali.
Si familiarizza con gli altri membri e con il proprio intimo Sé,
quel Sé che altrimenti si tende a nascondere dietro la facciata.”
(Carl R. Rogers)
Non è facile raccontare l’esperienza che si vive partecipando a questo tipo di incontri, anche perché, e soprattutto, per ciascuno è una esperienza unica e diversa, del tutto personale, più o meno intensa e coinvolgente; tutto dipende da quanto tu sei disposto a lasciarti andare, a metterti in gioco e in discussione.
Tanto più avrai coraggio tanto più questa esperienza sarà per te illuminante e profondamente arricchente.
Benedizioni_/\_
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Fotografie: Sabrina Calieri
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