Il Silenzio

Silenzio
Silenzioso soffice giaciglio

Cos’è per te il silenzio? Hai mai pensato di dargli una definizione?

Provaci.

In qualunque modo tu ne parli automaticamente lo rompi.

Come ti fa sentire?

Emozione. Il silenzio è un rumoroso brulicare di emozioni che si muovono fra corpo e mente … serenità, ansia, pace, nervosismo, tranquillità, inquietudine …

Cosa suscita in te il silenzio e cosa susciti te negli altri quando stai in silenzio?

Presenza. Il silenzio è attenzione, ascolto, riempimento, è coscienza.
Assenza. Incapacità di stare.

Forse è un pensiero? Che arriva e se ne va? O che resta e incessantemente si ripresenta?

Forse se lo dico a bassa voce non mi sento; forse non lo penso.

È Poesia? Ricerca? Scoperta?

“Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta.”

(Susanna Tamaro)

Come si ascolta? Dove?

“Siediti ai bordi dell’aurora, per te si leverà il sole. Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle. Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l’usignolo. Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà.”

(Swami Vivekananda)

Chi lo cerca? Come si trova?

“Un re va da un Rishi (in sanscrito significa saggio) nella foresta:
<Dimmi grande saggio, qual è la natura del Sé?>
Il Rishi non risponde.
Il re ripete la domanda, ma ancora il saggio tace.
Il re infuriato allora urla:
<Io chiedo e tu non rispondi?>
<Tre volte ti ho risposto, ma tu non ascolti>
Il Rishi, continua:
<La natura del Sé è il silenzio>”.

E poi? Cos’altro?

Il silenzio parla e comunica in molti differenti linguaggi; alcuni sono difficili e incomprensibili, altri sono chiari e lampanti, molti sono nascosti e misteriosi, tanti non vogliono farsi sentire. Qualsiasi sia il suo modo per dire che c’è, vale la pena di lasciargli spazio e di ascoltarlo.

Perché ascoltarlo?
Perché il silenzio sembra così importante, ma allo stesso tempo così sfuggente?

Ogni momento di ogni giorno siamo alla ricerca di suoni, rumori, voci, parole e distrazioni, che riempiano il vuoto che sentiamo dentro, l’assenza, la mancanza di qualcosa, oppure che sovrastino il brusio continuo dei nostri pensieri che ci assorbono completamente senza che neanche ce ne accorgiamo, oppure che facciano sparire quelle sgradevoli sensazioni fisiche generate dalle emozioni spiacevoli.

Ascoltare bene il vuoto, i pensieri e le emozioni, è invece fondamentale alla nostra crescita per divenire persone integre. Il silenzio ci permette di essere presenti ad ogni cosa che accade intorno a noi e dentro di noi e di esserne allo stesso tempo coscienti.

Se facciamo silenzio quando ascoltiamo qualcuno che parla, oltre alla sua voce, riusciamo a sentire anche il battito del suo cuore.

Stando nel silenzio quando siamo soli riusciamo a riconoscere i nostri pensieri, l’emozione che stiamo provando, come sta il nostro corpo e allo stesso tempo possiamo diventare consapevoli del fatto che possiamo lasciare andare tutto questo, come un albero lascia cadere le sue foglie in autunno.

Se rimaniamo in silenzio quando siamo nel bosco riusciamo a sentire, oltre al canto degli uccellini, la vibrazione degli alberi che sostengono ed accolgono la nostra presenza.

Riflessi nelle gocce
Riflessi nelle gocce

Nel silenzio i nostri occhi cambiano e vedono ciò che normalmente gli è invisibile; scorgono particolari, notano gli insetti più piccoli, riconoscono l’immagine riflessa dentro una goccia di pioggia e tutto ci appare magico e incantato come se ci trovassimo all’interno di una fiaba.

Impariamo a fidarci e rimarremo stupiti. Impariamo a rimanere in silenzio concedendoci del tempo per noi stessi e per riscoprire il piacere e il grande insegnamento che si riceve a stare un po’ da soli.

Benedizioni _/\_

***

Fotografie: Sabrina Calieri

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