La Paura

la paura

Stiamo vivendo un periodo, anni, particolarmente intensi e rivoluzionari sotto molti aspetti. Ognuno li vive e li percepisce secondo il proprio riconoscimento, dandogli un significato piuttosto che un altro.

C’è una cosa però comune ed evidente a tutti i filoni di pensiero ed è che la vita e i suoi eventi stanno accelerando il processo di cambiamento, per cui la paura si fa molto intensa e predominante.

Già di per sé il cambiamento spaventa, se poi è improvviso e repentino è capace di tirare fuori da dentro ognuno di noi parti che REAGISCONO inconsciamente a scapito delle parti che AGISCONO consapevolmente.

Tali avvenimenti stanno avvenendo sia fuori di noi, che dentro di noi.
Su ciò che è fuori di noi non possiamo in alcun modo intervenire, ma possiamo però modificare il nostro comportamento.

Come?
Osservandoci. Conoscendoci.

Le REAZIONI alla PAURA IMPROVVISA sono immobilità, attacco o fuga, mentre le AZIONI che si possono compiere difronte ad una PAURA VISTA, SENTITA e INTEGRATA sono molteplici e portano ad una profonda metamorfosi personale e per risonanza, anche all’esterno di noi.

La paura è sana, è utile alla nostra sopravvivenza, ma deve essere riconosciuta e lasciata andare quando il pericolo non è presente, altrimenti rischiamo che prenda il sopravvento sulle altre emozioni, impedendoci così di vivere liberi da condizionamenti.

Ciò che invece è deleterio, per noi stessi e per la relazione con l’altro, è non riflettere, non agire e conformarsi (immobilità); arrabbiarsi, incolpare l’altro e cercare responsabili (attacco); mantenere distanze, allontanarsi e evitare il confronto e la relazione con l’altro (fuga).

Conoscere le proprie paure e discernere il momento giusto per provare questa emozione da quello che non lo è, è uno scalino in più verso una consapevolezza personale;
osservarsi e percepire il momento in cui sta per partire una reazione nel proprio corpo e modificarla con un’azione più consapevole, è un gradino in su verso una coscienza più ampliata.

Gratis et Amore Dei

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Fotografie: Sabrina Calieri

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